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Associazione Librai Antiquari d'Italia Pregliasco Libreria Antiquaria di Umberto Pregliasco

Un potenziale culturale illimitato - The World's Best Rare Books and Booksellers at Bologna

A high-class cultural event - Bologna "la dotta" - Roberto Vecchioni - Rare Book Film Festival - Umberto Eco - the World's best booksellers exhibiting at the International Antiquarian Book Fair: ALAI President Umberto Pregliasco about the 39th ILAB Congress and 23rd International Antiquarian Book Fair in Bologna, September 20-26, 2010
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Di Umberto Pregliasco


Dopo oltre 20 anni l'ALAI ha di nuovo l' onore - e soprattutto la responsabilità - di occuparsi della sua organizzazione del Congresso Mondiale del Librai Antiquari aderenti all’ ILAB-LILA, che riunisce tutte le associazioni nazionali dei cinque continenti. Bologna - grazie alla collaborazione delle biblioteche della città - sarà il centro principale del Congresso, che includerà incontri e visite guidate a biblioteche e luoghi d'arte che toccheranno anche le città vicine, da Panna a Modena, da Cesena a Ravenna, culminando nella Mostra del Libro Antico e di Pregio nell'ambito della rassegna di Artelibro, alla quale parteciperanno molti fra i più noti librai antiquari di tutto il mondo.

Il Congresso e la relativa mostra costituiscono un impegno che i paesi membri dell' Associazione debbono assumersi a turno, e sono da sempre un momento privilegiato di incontro che permette ai librai non solo di approfondire i problemi relativi alla loro professione e al mercato antiquario ma di stringere rapporti di amicizia, scambiarsi informazioni, concordare iniziative comuni tanto d'affari che di carattere culturale.

Un'internazionale della cultura


L'ILAB è un organismo a garanzia della qualità, cui sono affiliate 25 associazioni nazionali e circa 2.000 librerie antiquarie sparse in tutti i continenti: costituisce una vera e propria "Internazionale" della cultura, che abolisce ogni confine e ogni differenza di razza e cultura con un proprio codice deontologico e le proprie tradizioni, unendo i librai sotto l'insegna "Amor Librorum Nos Unit" - e non se ne potrebbe trovare una più adatta. Malgrado la congiuntura economica, le adesioni sono state molto numerose, soprattutto dall'estero, e abbiamo gia ricevuto l'adesione di oltre 100 delegati al Congresso e di oltre 100 espositori alla Mostra. In considerazione dell'altissima partecipazione di espositori, abbiamo ottenuto per la Mostra Internazionale del Libro Antico il salone principale affrescato di Palazzo Re Enzo. Sarà la più grande manifestazione del genere mai realizzata in Italia: sarà un'occasione irripetibile per i collezionisti ed i bibliotecari italiani di conoscere di persona ed ammirare i tesori - grandi e piccoli - di librai stranieri con i quali hanno sinora intrattenuto rapporti soltanto telefonie 0 via e-mail.

La "Dotta" caput mundi

Perché è da sempre "la Dotta", è una splendida città vivibile, centrale ed al di fuori degli usuali percorsi turistici. E perché tutte le biblioteche istituzionali bolognesi sono state entusiaste di collaborare: stiamo organizzando esposizioni di libri antichi in vari luoghi di grande prestigio, dall'Archiginnasio, all'Universitaria, al Collegio di Spagna, oltre a quelle previste nelle città vicine, dalla Malatestiana di Cesena, all'Estense di Modena, alla Classense di Ravenna. Oltre alle mostre si terranno decine conferenze aperte a tutti, alcune specialistiche, ed altre di grande richiamo come quelle di Umberto Eco, Giampiero Mughini, Luciano Canfora; mentre Roberto Vecchioni interverrà il giovedì 25 con una conferenza letterario-musicale. Inoltre, la prestigiosa Cineteca di Bologna, fondata mezzo secolo fa, ha accolto con entusiasmo l'idea di organizzare un Festival, proiettando alcuni film riguardanti i libri antichi ed il mestiere del libraio antiquario. La Cineteca realizzerà un'antologia delle scene più rilevanti sulla bibliofilia, che verrà proiettato a Palazzo Re Enzo. Da sempre penso che il libro antico abbia un potenziale culturale illimitato, ed ho voluto affiancarlo per la prima volta alla cultura musicale. Roberto è il più "colto" fra i cantautori: la sala dello Stabat Mater dell'Archiginnasio, quindi dove un grande musicista esegui per la prima volta un capolavoro, nella prima sede della più antica Università del mondo; è un luogo che ha un significato simbolico per lui, musicista e professore. Vecchioni ha tenuto in passato alcune lezioni all'Università di Bologna; e l'Istituto di Italianistica contempla quest'anno un corso di laurea in Trame dell'utopia nella Canzone d'autore. Presenteremo le prime edizioni delle fonti letterarie e storiche che hanno ispirato qualche sua canzone, e Vecchioni spiegherà le ragioni, personali o culturali, che l'hanno spinto ad utilizzare queste fonti, da Omero a Dante, da Cervantes a Defoe, da Rimbaud a Oscar Wilde, da Fernando Pessoa a Cesare Pavese. Saranno proiettati i testi delle sue canzoni e le pagine originali delle prime edizioni. Speriamo che Vecchioni porti con se una chitarra per accennare alcuni dei passaggi letterari delle sue canzoni ...

Citazioni illustri per Vecchioni

Tra le decine di citazioni di Vecchioni mi piace evidenziare dall'omerico "L'ultimo spettacolo": Laggiú conobbi pure un vecchio aedo, che si acceco per rimaner nel sogno / Ascolta, ero partito per cantare uomini grandi dietro grandi scudi / e ho visto uomini piccoli ammazzare / piccoli, goffi, disperati e nudi...

Da "Alighieri": Nei tre canti di Cacciaguida si descrive una Firenze "sobria e pudica", quando non era, "ancor giunto Sardanapalo" a mostrar cio che in camera si puote ..

Da "A.Rimbaud": Ribaltare le parole, invertire il senso fino allo sputo, cercando un 'altra poesia. / E Verlaine che gli sparava e gli gridava " non lasciarmi, vita mia " ... / ricordo a malapena quale nome ho: Arthur Rimbaud ...

Da "Le lettere d'amore" Pessoa chiuse gli occhiali e si addormento / quelli che scrivevano per lui lo lasciarono solo /. E la finì di mascherarsi dietro tanti nomi, dimenticando Ophelia / e capi tardi che dentro quel negozio di tabaccheria / c 'era più vita di quanta ce ne fosse in tutta la sua poesia ...

Da "Gli ultimi giomi di Sancho" Ho combattuto il cuore dei mulini a vento / insieme a un vecchio pazzo che si crede me / ho amato Dulcinea insieme ad altri cento / ho cantato per lei.

A proposito del procedimento usato da Vecchioni nei testi delle sue canzoni, l'autorevole saggio di Paolo Jachia del 1992 parla di "commistione della propria vicenda biografica, intellettuale e artistica con i più disparati riferimenti storici, geografici e letterari usati come strumento di scavo interiore e mai per una descrizione oggettiva", definendo tale tecnica "approfondimento evocativo ".

Vecchioni è anche scrittore, oltre che cantautore. Ha infatti pubblicato Le parole non le portano le cicogne, e Viaggi del tempo immobile, che parla di Ulisse esita ad accettare l' ordinaria felicita dopo aver viaggiato per decenni, e di Alessandro Magno, costretto a ripercorrere a rovescio la propria vita; e di Sancho Panza, che uccide Cervantes accusandolo di avergli rubato la storia; e di Robert Scott che va incontro alla morte mentre nel suo diario qualcuno ha scritto per lui le sue frasi. E poi ha scritto l'emblematico I libraio di Selinunte in cui i volumi si tuffano a migliaia nel mare seguendo un pifferaio; un libraio che "non vende libri, li legge ". Vecchioni presenterà in questa occasione anche il suo ultimo libro, Scacco a Dio, e quindi aggiungeremo edizioni antiche relative ad Oscar Wilde, Shakespeare e Marlowe, Federico II e S. Francesco, Catullo, personaggi che nei racconti si ribellano al proprio destino. Le canzoni di Roberto Vecchioni sono ricche di personaggi letterari in cui è presente un motivo di fondo: la nostalgia di vivere. I poeti cantati sono dei doppi nei quali l'autore proietta sempre qualcosa di se. Nel brano Lettere d'amore Pessoa prima di morire arriva ad un bilancio fallimentare della propria esistenza: ha cercato di capire il mondo scrivendo migliaia di pagine, ma non ha mai scritto lettere d'amore. La concezione del tempo nelle canzoni di Vecchioni è simultanea e non sequenziale, è come se i suoi personaggi dilatassero il tempo della propria esistenza rimanendo ancorati a piccoli frammenti di vita.

I film bibliofili

Sono stati scelti con un sondaggio realizzato tra i librai, con il contributo di Università americane e della Cineteca bolognese; sono emerse varie decine di titoli, ed una classifica provvisoria: Miglior film - 84 Charing Cross Road; miglior interprete del ruolo di libraio - Anthony Hopkins (84 Charing Cross Road); miglior scena - Sean Connery ne Il nome della rosa si rende conto dell'imminente esito distruttivo del rogo vorrebbe prenderli tutti, ma deve fare una scelta, fugge insieme ai topi e ai pochi libri più importanti; al secondo posto sicuramente la scena iniziale de I Centochiodi di Ermanno Olmi; miglior vocazione libraria - La Vita è bella. Il premio Oscar Roberto Benigni si batte per aprire una libreria nell'Italia delle leggi razziali; migliore adattamento - Il nome della Rosa da Umberto Eco; miglior mercante - lo spregiudicato Johnny Depp de La Nona porta da -Il Club Dumas di Perez Reverte; miglior soggetto sull'antiquariato librario - The Rare-Book Murder del 1939. Finiamo in bellezza con Umberto Eco ... Reduce dal grande successo come "curatore ospite" del Louvre, Eco terrà nell'Aula Magna di S.Lucia il 24 alle ore 20 la sua lectio magistralis "La vertigine della lista ", mentre io parlerò della "vertigine del catalogo" dei librai antiquario.

The article is published in Bookshop Giugno/Luglio 2010. It is presented here by permission of Umberto Pregliasco. Thank you very much.

>>> 39th ILAB Congress and 23rd International Antiquarian Book Fair, Bologna, September 20-26, 2010

>>> www.alai.it